Ora anche gli insegnanti si uniscono al “no” per la pista ciclopedonale nel torrente: appello alla tutela dell’ambiente

torrente parma natura

Ancora tiene banco la questione della ciclabile nell’alveo del torrente Parma. La realizzazione di questo progetto sta incontrando tantissimi pareri contrari, tanti quanti quelli favorevoli, la popolazione è spaccata tra chi la trova un’iniziativa molto valida e invece chi no. Ora dalla parte del non si schierano anche gli insegnanti, soprattutto di scienze naturali, dei licei e degli istituti Marconi, Toschi, Melloni, Ulivi, Romagnosi, Rondani. Il dissenso per l’opera è espresso in una lettera indirizzata all’amministrazione comunale.

I docenti chiariscono subito qual è il punto della questione: la cliccabile si può fare da un’altra parte anche con costi minori invece di deturpare un angolo di notevole bellezza naturale. La lista degli oppositori del progetto si allunga sempre più: docenti, comitati civici, associazioni ambientaliste, esponenti della cultura e così via. Tutte le persone che hanno a cuore la biodiversità e la valutano come irrinunciabile.

Il greto del torrente Parma negli ultimi anni è uno dei pochi esempi di migliorie, ricordano gli insegnanti che sono soliti condurre le scolaresche in questi luoghi per spiegare la biodiversità e l’importanza della tutela degli habitat naturali. La qualità dell’acqua è aumentata, la vegetazione rinvigorita e la fauna acquatica e non arricchita: risultati importantissimi raggiunti con leggi che tutelano la zona. Il torrente cittadino si è salvato solo grazie all’assenza di progetti che lo interessavano, tenendo così lontano il cemento e le macchine edili.

Non avendo visto stravolgimenti e disturbi particolari, si è potuto assistere un piccolo miracolo: il torrente Parma è rinato, diventando un punto di grande interesse naturalistico e scientifico. Il corpo docente rincara la dose e propone di far diventare l’area un Parco naturale con la relativa tutela; una proposta molto diversa rispetto a quella pensata dal sindaco Pizzarotti e dai suoi.

L’amministrazione comunale intende, invece, attuare che trasformare l’area senza preoccuparsi della tutela ambientale. È aberrante affermare che la pista ciclabile e tutte le attività collaterali saranno rispettose dell’ecosistema del fiume. Gli insegnanti di scienze naturali si battono per l’educazione ambientale che ha bisogno di luoghi come questi perché gli studenti di oggi, cittadini del domani, capiscano di che cosa si parla. La valorizziamone del territorio non passa solo ed esclusivamente dalla cementificazione, a soprattutto della tutela del bene naturale. Già si è visto lo scorso ottobre cosa succede a costringere la natura e i corsi d’acqua in percorsi antropomorfizzati.

La presenza di specie rare e fragili nel greto del torrente è un ottimo punto di partenza per i progetti ambientali per i ragazzi e il Comune dovrebbe agevolare tali iniziative. Azioni che il Comune potrebbe promuovere al posto delle ciclabili possono esser la pulizia delle sponde dalle immondizie, che aumenteranno se si procede con la ciclabile. Invece di smantellare e cementificare il greto, si possono realizzare delle passerelle che costeggiano il torrente con pannelli esplicativi delle specie animali e vegetali che si osservano, finanziando progetti e ricerche.

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