Rendere una città sostenibile: sicuri si sta andando nella direzione corretta?

Parma, si sa, è una delle città più sostenibili d’Italia. Non è patriottismo, è semplicemente un dato di fatto. Infatti, questa città dell’Emilia-Romagna, ogni anno è in alto tra le città più vivibili del nostro paese, tanto da essere meta di escort Parma, divenendo anche una meta adatta al turismo, nonostante, sempre nella stessa regione, la concorrenza non è certo di poco conto. Facendo, però, un raffronto con la situazione del BelPaese, si scopre che non tutti i comuni stanno andando nella direzione di essere virtuosi dal punto di vista ecologico.

Non è, però, solo un fatto di gestione locale ma dipende da tanti fattori. Eccone alcuni.

Incentivi alle macchine elettriche

Se al Nord, compresa l’Emilia-Romagna, l’investimento delle macchine elettriche si vede a occhio nudo, ci sono intere zone d’Italia come un veicolo che si alimenta con la corrente viene vista quasi come un’auto futuristica. Perché, probabilmente, è molto difficile sradicare le abitudini che sono vive ormai da decenni. 

Ma se fosse solo una questione d’abitudine, prima o poi anche le persone che non vogliono abituarsi lo dovranno fare necessariamente, complice anche i rincari della benzina che, nonostante gli interventi statali, non accenna a diminuire.

Però il problema è un altro: soprattutto nei piccoli borghi, e il Sud ne è pieno, non sempre è possibile trovare una ricarica per la propria macchina elettrica. Un po’ come quando cominciò a entrare nel mercato il GPL: più economico, più ecologico ma poco diffuso. Oggi, però, è possibile trovare impianti GPL praticamente ovunque. E chissà che non sia lo stesso anche per le vetture elettriche.

Quanto costa in termini di sacrifici ai cittadini?

Andiamo su un altro punto molto importante. Parliamo in maniera diretta: tra pandemia, guerre, rincari e chi più ne ha più metta i cittadini fanno sacrifici da oltre due anni. E, ovviamente, come mal digerivano ulteriori restrizioni in termini di lockdown, così mal tollerano eventuali comportamenti ‘ambientalistici’ che mettano in discussione le proprie abitudini, come ad esempio il riscaldamento d’inverno.

È necessario che, qualora questi comportamenti dovessero essere inevitabili, il cittadino venga anche incentivato, magari promuovendo comportamenti virtuosi (giusto per dirne una: se si consuma poco, si riceve un ‘premio’ in termini di tasse ribassate). Anche perché, comunque, già i rincari hanno ristretto la capacità di spesa. Se, poi, ulteriori restrizioni divengono legge, allora chissà quale potrà essere lo scenario.  

Manca l’esempio dei ricchi

Se i ricchi vogliono fare degli incontri piccanti nella città di Parma, giusto per citare ancora una volta la nostra città, spesso lo fanno con il jet privato. O, se vengono da una città di mare, con lo yatch privato. Un qualcosa che oggi è insostenibile e, anzi, ha causato diversi problemi, tanto è vero che c’è un account Instagram che monitora il consumo di anidride carbonica di uno jet privato.

E i numeri sono davvero impietosi. Ecco, questo è un aspetto che manca. Perché, purtroppo, per rendere credibili certi appelli, come ad esempio il centellinare il riscaldamento o lavarsi con l’acqua fredda anche se si gela, c’è bisogno di dare il buon esempio. Però, come è anche giusto che sia in alcuni casi, non tutti vogliono perdere i diritti che ritengono acquisiti, come appunto quello di voltare privatamente anche per fini ludici.

Questo è un grande problema perché se il cittadino comune non vede esempi dall’altro, sarà, magari anche inconsapevolmente, proiettato nel non voler fare economia. Se, invece, tutti quanti ci privassimo di qualcosa che, oggi, non è più sostenibile, probabilmente anche gli appelli a una mobilità più sostenibile sarebbero ascoltati di più.

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